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Descrizione

Il castello, attestato per la prima volta nella documentazione scritta nel 1039, nei secoli successivi è teatro di un sistema di gestione basato su un condominio, costituito dal consortile nobiliare dei signori di Buronzo. Specchio di questa conformazione è la struttura architettonica: ai diversi rami familiari corrispondono altrettante caseforti, che progressivamente crescono intorno al nucleo più antico. Il castello di Buronzo assume così una conformazione non di rocca chiusa tra mura, ma di vera e propria porzione dell’abitato, che – con le sue viuzze acciottolate e le sue piazzette – rappresenta una ricca antologia storica e artistica.

Degna di nota è in primo luogo la manica, risalente ai secoli XIII-XIV, caratterizzata da bifore polilobate, con colonnine e capitelli, tra i quali spiccano alcuni magnifici esemplari a crochet, accanto ad elementi più antichi di recupero: interessante è la presenza di bacini in maiolica policroma di provenienza portoghese incastonati tra gli archi delle bifore. Al Quattrocento risalgono molte caseforti conservatesi in buone condizioni, arricchite da elementi caratteristici di questo periodo quali decori in cotto figurato e elaborati fregi realizzati con laterizi; a questo orizzonte cronologico si può attribuire anche la massiccia torre-porta, ornata da merli bifidi, che costituisce l’accesso al nucleo interno della fortificazione.

Tra Seicento e Settecento alcune parti del complesso si evolvono, assumendo la veste di palazzi nobiliari riccamente decorati con stucchi, cicli affrescati, ariose altane e sontuosi soffitti lignei: a questo momento risale il vasto appartamento secentesco, cuore della porzione visitabile del castello, ornato da un ciclo di “imprese” (motivi allegorici) nelle quali convivono moralismo controriformista e gusto barocco.

Nel 2008 una parte significativa del complesso è stata aperta al pubblico, dopo essere stata acquistata dal Comune di Buronzo e restaurata grazie al sostegno finanziario dell’Unione Europea – efficacemente veicolato dalla Regione Piemonte – del Consorzio di Bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese, dalla Provincia di Vercelli, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, della stessa Amministrazione Comunale. Tali spazi sono attualmente sede di attività didattiche e culturali


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